12/12/2025
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Benessere

Dieta e gruppo sanguigno: mito o realtà scientifica?

12/12/2025
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5 minuti
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a dieta del gruppo sanguigno è uno dei regimi alimentari più discussi degli ultimi decenni.

Secondo questa teoria, il gruppo sanguigno di una persona influenzerebbe il modo in cui l’organismo reagisce ai cibi, determinando quali alimenti siano più adatti e quali invece da evitare.

L’idea ha avuto grande successo mediatico, anche in Italia, ma continua a sollevare dubbi tra medici, nutrizionisti e ricercatori.

In questo articolo analizziamo cos’è la dieta del gruppo sanguigno, da dove nasce, cosa prevede per i diversi gruppi e, soprattutto, cosa dice davvero la scienza.

Cos’è la dieta del gruppo sanguigno

La dieta dei gruppi sanguigni è stata proposta dal dottor Peter J. D’Adamo, naturopata statunitense, con il libro Eat Right 4 Your Type, pubblicato negli anni ’90.

Secondo D’Adamo, ogni individuo dovrebbe seguire un’alimentazione specifica in base al proprio gruppo sanguigno (A, B, AB o 0), perché ciascun gruppo rifletterebbe una diversa fase dell’evoluzione umana.

Alla base della teoria c’è l’idea che alcune proteine presenti negli alimenti, chiamate lectine, possano interagire in modo diverso con la superficie dei globuli rossi, influenzando digestione, metabolismo, infiammazione e persino il rischio di alcune malattie.

I gruppi sanguigni e le indicazioni alimentari

Secondo D’Adamo, ogni gruppo sanguigno avrebbe un profilo alimentare ideale:

Gruppo 0

Associato ai cacciatori-raccoglitori, dovrebbe seguire una dieta ricca di proteine animali, carne magra, pesce e verdure, limitando cereali, latticini e legumi.

Questo gruppo sarebbe più adatto a un’alimentazione ad alto contenuto proteico.

Gruppo A

Considerato più “agricolo”, dovrebbe privilegiare una dieta prevalentemente vegetariana, con cereali, legumi, frutta e verdura, riducendo il consumo di carne.

Gruppo B

Ritenuto più adattabile, potrebbe consumare una dieta varia con carne, latticini, uova e vegetali, evitando però alcuni alimenti specifici.

Gruppo AB

Una combinazione dei gruppi A e B, con un regime alimentare misto e più flessibile.

Questa classificazione viene spesso presentata come una guida naturale per scegliere i cibi più adatti al proprio organismo.

Perché la dieta del gruppo sanguigno ha avuto tanto successo

Il successo della dieta del gruppo sanguigno è dovuto a diversi fattori:

  • propone un approccio personalizzato;
  • fornisce regole chiare e semplici;
  • promette benefici per salute, peso e sistema immunitario;
  • spinge a riflettere sulle proprie abitudini alimentari.

Molte persone che la seguono riferiscono miglioramenti nel benessere generale, nella digestione e nei livelli di energia.

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Il punto di vista della scienza

Nonostante la popolarità, la ricerca scientifica non supporta le basi della dieta del gruppo sanguigno.

Studi indipendenti non hanno trovato prove che colleghino in modo diretto il gruppo sanguigno a una migliore risposta a determinati alimenti.

Secondo istituzioni scientifiche e divulgative autorevoli, tra cui l’AIRC, non esistono evidenze che dimostrino che mangiare in base al gruppo sanguigno riduca il rischio di cancro, diabete o altre patologie croniche.

Cosa dicono gli studi disponibili

Le principali conclusioni della letteratura scientifica sono:

  • il gruppo sanguigno non determina differenze significative nel metabolismo dei nutrienti;
  • non esistono dati che confermino l’effetto delle lectine sul sangue umano come descritto dalla teoria;
  • i benefici osservati sono probabilmente legati a una dieta più equilibrata nel complesso.

In altre parole, le persone stanno meglio non perché seguono la dieta giusta per il loro sangue, ma perché mangiano in modo più consapevole.

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Perché alcune persone comunque traggono beneficio

Molti regimi del gruppo sanguigno portano a:

  • ridurre cibi ultra-processati;
  • limitare zuccheri e grassi in eccesso;
  • aumentare il consumo di alimenti freschi;
  • migliorare l’organizzazione dei pasti.

Questi cambiamenti migliorano la salute a prescindere dal gruppo sanguigno.

È lo stile alimentare più sano a fare la differenza, non l’appartenenza a un gruppo.

I rischi di un approccio non scientifico

Seguire una dieta restrittiva basata sul gruppo sanguigno può comportare:

  • esclusione ingiustificata di alimenti nutrienti;
  • possibili carenze vitaminiche o minerali;
  • difficoltà di adesione nel lungo periodo.

Per questo motivo, molti medici, nutrizionisti e personal trainer sconsigliano di adottare questo regime senza una valutazione professionale.

Alternative più affidabili alla dieta del gruppo sanguigno

Invece di basarsi su teorie non dimostrate, oggi esistono approcci nutrizionali più solidi e personalizzabili.

Un esempio è la dieta mediterranea, riconosciuta dall’OMS e sostenuta da numerosi studi per i suoi benefici sul sistema cardiovascolare, sul controllo del peso e sulla prevenzione di molte patologie croniche.

Questo modello alimentare si adatta facilmente alle esigenze individuali senza escludere interi gruppi di alimenti.

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Alimentazione personalizzata: cosa conta davvero

La vera personalizzazione alimentare non dipende dal gruppo sanguigno, ma da fattori come livello di attività fisica, composizione corporea, stato di salute, età, stress e qualità del sonno.

Un piano costruito su questi elementi permette di ottenere risultati concreti e duraturi, migliorando energia, digestione e rapporto con il cibo, senza regole rigide o divieti inutili.

Il ruolo del professionista nella scelta del piano alimentare

Affidarsi a un nutrizionista o a un professionista qualificato consente di valutare in modo corretto le reali necessità dell’organismo.

Analisi cliniche, abitudini quotidiane e obiettivi personali sono strumenti molto più efficaci rispetto a una classificazione basata sui gruppi sanguigni.

Questo approccio riduce il rischio di carenze nutrizionali e rende l’alimentazione più sostenibile nel tempo.

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Esiste davvero una dieta “giusta” per tutti?

La risposta è no.

Ma esiste una dieta giusta per ogni persona, che tenga conto di:

  • età;
  • livello di attività fisica;
  • condizioni di salute;
  • stile di vita;
  • preferenze personali.

Un’alimentazione efficace è quella personalizzata, flessibile e basata su evidenze scientifiche, non su teorie non dimostrate.

Conclusione

La dieta del gruppo sanguigno è una teoria affascinante, ma non supportata dalla scienza.

Non esistono prove che il gruppo sanguigno determini quali alimenti siano migliori o peggiori per una persona. I benefici riportati derivano piuttosto da un miglioramento generale dell’alimentazione e dello stile di vita.

Per la salute a lungo termine, è sempre preferibile affidarsi a un approccio nutrizionale equilibrato, guidato da professionisti e fondato su dati scientifici solidi.

La dieta del gruppo sanguigno funziona davvero?

Al momento non esistono prove scientifiche solide che dimostrino l’efficacia della dieta del gruppo sanguigno. I benefici riportati sono spesso legati a un miglioramento generale delle abitudini alimentari.

Il gruppo sanguigno influisce sull’alimentazione?

Non in modo diretto. Le ricerche indicano che fattori come stile di vita, attività fisica e stato di salute hanno un impatto molto maggiore rispetto al gruppo sanguigno.

Qual è un’alternativa più affidabile alla dieta del gruppo sanguigno?

Approcci come la dieta mediterranea o i piani nutrizionali personalizzati, seguiti con un nutrizionista, sono supportati da evidenze scientifiche e più sostenibili nel lungo periodo.

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