e patate sono tuberi commestibili appartenenti alla famiglia delle Solanacee e rappresentano uno degli alimenti più consumati al mondo.
Nonostante questo, vengono spesso giudicate in modo superficiale come “cibo che fa ingrassare” o “solo carboidrati”, generando dubbi su quanto siano sane o adatte in una dieta bilanciata.
Questo articolo è pensato per chi desidera conoscere meglio le proprietà nutrizionali delle patate e il loro ruolo in una dieta equilibrata, così da poterle usare in cucina in modo consapevole, senza inutili demonizzazioni.
Le patate sono spesso oggetto di pregiudizi nutrizionali, ma una corretta informazione può aiutare a inserirle con criterio nell’alimentazione quotidiana, capendo quando sostituirle a pasta, riso o pane e quali metodi di cottura privilegiare.
In questo articolo analizziamo in particolare i valori nutrizionali, il contenuto di fibre e le calorie delle patate, oltre ai metodi di cottura più comuni e alle loro implicazioni per la salute.

Cosa sono le patate dal punto di vista nutrizionale
Le patate sono cibi di origine vegetale che rientrano nel III gruppo fondamentale degli alimenti, ovvero le fonti di carboidrati complessi insieme a cereali e derivati (come pasta, pane e riso).
Dal punto di vista delle linee guida nutrizionali:
- le patate non sono classificate come verdure;
- sono considerate fonti amidacee, quindi più vicine a pasta, riso e pane che a insalata, zucchine o pomodori;
- vanno conteggiate nella “quota carboidrati” del pasto, non come semplice contorno extra.
Capire questa classificazione è fondamentale per collocarle correttamente nel proprio piano alimentare e per evitare di sommare inconsapevolmente più fonti di carboidrati nello stesso pasto.
Valori nutrizionali delle patate
Dal punto di vista nutrizionale, le patate hanno un contenuto calorico moderato, pari a circa 70–85 kcal per 100 g, con pochissimi grassi (circa 0,1–0,3 g per 100 g) e una discreta quota di fibre (circa 2 g per una patata di medie dimensioni con buccia).
Apportano soprattutto carboidrati complessi sotto forma di amido, ma non sono solo “energia”: contengono infatti vitamine del gruppo B (tiamina B1, riboflavina B2, niacina B3, piridossina B6), buoni livelli di vitamina C, acido folico, niacina, potassio e zinco, oltre a minerali come fosforo, magnesio, calcio, ferro, zinco e manganese.
Una patata di medie dimensioni (circa 150 g) fornisce indicativamente 27 mg di vitamina C, 620 mg di potassio e 0,2 mg di vitamina B5, contribuendo così al normale funzionamento del sistema immunitario, dei muscoli e del metabolismo energetico.
Inoltre, le patate non contengono glutine, lattosio né istamina, risultando adatte anche a chi segue diete per celiachia, intolleranza al lattosio o a basso contenuto di istamina.

Composizione nutrizionale
Dal punto di vista della composizione generale, 100 g di patate crude o bollite senza condimenti forniscono in media:
- Carboidrati: prevalenti, soprattutto sotto forma di amido;
- Proteine: presenti in quantità moderate;
- Grassi: molto bassi (circa 0,1–0,3 g per 100 g);
- Fibre: soprattutto nella buccia (circa 2 g per una patata media con buccia);
- Calorie: tra 70 e 85 kcal per 100 g.
Le patate sono quindi una fonte importante di carboidrati, con una densità energetica non eccessiva, grazie anche all’elevato contenuto di acqua.
Vitamine e minerali
Oltre ai macronutrienti, le patate apportano una buona varietà di vitamine e minerali:
- Vitamine del gruppo B:
- tiamina (B1);
- riboflavina (B2);
- niacina (B3);
- piridossina (B6);
- tiamina (B1);
- Vitamina C in livelli interessanti (seppur sensibile a cotture prolungate);
- Acido folico;
- Minerali come potassio, fosforo, magnesio, calcio, ferro, zinco e manganese;
Una patata di medie dimensioni (circa 150 g) può fornire indicativamente:
- 27 mg di vitamina C;
- 620 mg di potassio;
- 0,2 mg di vitamina B5;
Grazie a questo profilo, le patate contribuiscono al metabolismo energetico, al funzionamento del sistema nervoso, alla funzione muscolare (grazie al potassio) e al normale funzionamento del sistema immunitario (vitamina C).
Oltre ai valori nutrizionali in senso stretto, è importante considerare anche il ruolo delle fibre nelle patate, che influiscono su sazietà, intestino e risposta glicemica.
Patate, fibre e indice glicemico
Le patate contengono circa 2 g di fibre per una patata media consumata con la buccia.
Questa quota, seppur non elevatissima, è significativa se inserita in un pasto che comprende anche verdure e, magari, legumi.
Le fibre:
- aumentano il senso di sazietà;
- favoriscono il transito intestinale;
- contribuiscono a modulare l’indice glicemico del pasto.
Le patate sono spesso escluse dalle diete a basso indice glicemico, ma in realtà il loro IG varia in base a:
- varietà della patata;
- metodo di cottura (ad es. patate fritte vs lesse);
- temperatura di consumo (calde appena cotte vs raffreddate e poi consumate, ad esempio in insalata).
La cottura seguita da raffreddamento favorisce la formazione di amido resistente, una forma di amido che si comporta in parte come fibra: questo può rendere la risposta glicemica più graduale, soprattutto se le patate sono abbinate a proteine, fibre e grassi di qualità.
Dopo aver compreso l’importanza di fibre e indice glicemico, è utile vedere come i diversi metodi di cottura influenzino digeribilità, calorie e mantenimento dei nutrienti.

Cottura delle patate: metodi, solanina e proprietà nutrizionali
Metodi di cottura
La cottura delle patate è necessaria per:
- scomporre gli amidi e renderli digeribili;
- ridurre la quantità di solanina, un alcaloide naturale potenzialmente tossico.
Le patate possono essere cotte in molti modi diversi:
- Lessate;
- Al vapore;
- Fritte;
- Arrosto;
- Stufate;
- Saltate in padella;
- Al forno;
- In microonde (anche avvolte in un foglio di plastica bucherellato, con un effetto simile alla cottura al forno).
Possono essere cotte:
- con buccia o senza;
- intere o a pezzi;
- con condimenti o senza, a seconda della ricetta.
Effetti della cottura sui nutrienti
La cottura e la pelatura riducono drasticamente la quantità di solanina.
Le parti verdi, molto germogliate o dal sapore amaro andrebbero sempre eliminate; se il tubero è molto verde, è preferibile scartarlo del tutto.
Dal punto di vista nutrizionale:
Lessatura in acqua e cottura al vapore
- mantengono bene le proprietà nutrizionali, se i tempi non sono eccessivi;
- lasciano invariato il contenuto di grassi (che rimane bassissimo), a meno di condimenti aggiunti.
Cottura al forno o in microonde
- offre risultati simili alla cottura al cartoccio, con una buona preservazione dei nutrienti;
- l’apporto calorico aumenta solo in base a olio, burro o altri condimenti utilizzati.
Frittura
- le patate fritte presentano un contenuto calorico significativamente più alto rispetto alle patate lesse, al vapore o al forno, perché assorbono l’olio di frittura;
- dovrebbero essere considerate una scelta occasionale, non abituale.
Capire come la cottura modifica il profilo nutrizionale è fondamentale per decidere quando usare le patate come alternativa intelligente a pasta, riso o pane.
Patate, diete e sostituzioni intelligenti
Dal momento che le patate appartengono al III gruppo degli alimenti, è utile considerarle come parte della quota di carboidrati del pasto.
In pratica, possono:
- sostituire pasta, riso o pane come principale fonte amidacea del piatto;
- essere impiegate al posto di cereali o legumi in alcune preparazioni, contribuendo anche a ridurre l’apporto calorico complessivo grazie al loro elevato contenuto d’acqua;
- rappresentare una virtuosa alternativa ai cereali all’interno della dieta mediterranea, soprattutto se abbinate a verdure e fonti proteiche di qualità.
Una porzione ragionevole di patate (ad esempio, una patata media o 150–200 g cotte) può quindi sostituire la consueta porzione di pasta o riso, evitando di sommare fonti amidacee nello stesso pasto.
Dopo aver visto come inserirle nel piano dei carboidrati, è utile capire anche quanto siano inclusive rispetto a intolleranze e scelte alimentari.

Patate a tavola: quando e come sono una buona scelta
Le patate sono spesso escluse dalle diete a basso indice glicemico, ma in realtà il loro impatto sulla glicemia è meno rigido di quanto si pensi: l’indice glicemico varia a seconda della varietà e del metodo di cottura (ad esempio, patate lesse e poi raffreddate hanno un comportamento diverso rispetto alle patate fritte o molto cotte e consumate calde).
All’interno di un piano alimentare equilibrato, le patate sono considerate una virtuosa alternativa ai cereali nella dieta mediterranea, soprattutto quando sostituiscono pasta, riso o pane e vengono abbinate a verdure, proteine e grassi di qualità.
Inoltre, in presenza di disturbi gastrici, le patate possono essere tollerate in piccole porzioni in caso di gastrite e ulcera, se cotte in modo semplice (ad esempio lesse o al vapore) e sempre seguendo le indicazioni del medico.
Questo le rende un alimento interessante per chi desidera capire come integrare le patate in diverse diete, rispettando al tempo stesso esigenze specifiche e obiettivi di salute.

Le patate sono spesso escluse dalle diete a basso indice glicemico, ma in realtà il loro impatto sulla glicemia è meno rigido di quanto si pensi: l’indice glicemico varia a seconda della varietà e del metodo di cottura (ad esempio, patate lesse e poi raffreddate hanno un comportamento diverso rispetto alle patate fritte o molto cotte e consumate calde).
All’interno di un piano alimentare equilibrato, le patate sono considerate una virtuosa alternativa ai cereali nella dieta mediterranea, soprattutto quando sostituiscono pasta, riso o pane e vengono abbinate a verdure, proteine e grassi di qualità.
Inoltre, le patate possono essere tollerate in piccole porzioni in caso di gastrite e ulcera, se cotte in modo semplice (ad esempio lesse o al vapore) e sempre seguendo le indicazioni del medico.
Sono anche compatibili con regimi alimentari vegetariani, vegani e religiosi e non hanno controindicazioni nella dieta per la celiachia, per l’intolleranza al lattosio e all’istamina, il che le rende un alimento particolarmente versatile per chi deve conciliare diverse esigenze nutrizionali e di salute.

Patate, intolleranze e regimi alimentari
Le patate sono un alimento molto versatile dal punto di vista delle intolleranze e dei regimi alimentari, perché:
- non contengono glutine, quindi sono adatte a chi ha celiachia o sensibilità al glutine;
- non contengono lattosio, quindi sono compatibili con la dieta per intolleranza al lattosio;
- non contengono istamina, e non hanno controindicazioni specifiche nelle diete a basso contenuto di istamina;
- sono adatte a regimi vegetariani e vegani;
- sono compatibili con la maggior parte dei regimi religiosi;
- possono essere tollerate in piccole porzioni in caso di gastrite e ulcera, soprattutto se cotte in modo semplice (ad es. lessate), sempre seguendo le indicazioni del medico.
Queste caratteristiche le rendono un alimento facile da inserire in molte tipologie di dieta, a patto di gestire bene quantità e metodi di preparazione.

Conclusioni: un alimento semplice, ma da conoscere
Le patate:
- sono tuberi commestibili delle Solanacee;
- appartengono al III gruppo fondamentale degli alimenti, come fonti di carboidrati complessi;
- non sono verdure, ma si collocano accanto a pasta, riso e pane;
- apportano 70–85 kcal per 100 g, pochissimi grassi, una discreta quota di fibre, e una buona dotazione di vitamina C, vitamine del gruppo B, potassio e altri minerali;
- possono contribuire al mantenimento della funzione muscolare grazie al loro contenuto di potassio.
Il loro impatto su peso, glicemia e salute dipende soprattutto da:
- porzioni;
- metodi di cottura (meglio lessate, al vapore, al forno rispetto alle fritte);
- abbinamenti con verdure, proteine e grassi di qualità;
- contesto generale dell’alimentazione.
Conoscere in modo chiaro valori nutrizionali, contenuto di fibre e calorie permette di usare le patate non come “nemiche della linea”, ma come alleate di una dieta varia, equilibrata e soddisfacente, da gestire con la stessa attenzione che dedichiamo a pasta, pane e riso.
In media, le patate crude o bollite forniscono circa 70–85 kcal per 100 g, con pochissimi grassi (0,1–0,3 g) e una buona quota di carboidrati complessi sotto forma di amido.
Sì, le patate contengono circa 2 g di fibre per una patata di medie dimensioni con buccia; per questo, è preferibile consumarle con la buccia ben lavata, soprattutto se inserite in un pasto ricco di verdure.
Le patate non contengono glutine, lattosio né istamina, quindi sono generalmente adatte a chi segue una dieta per celiachia, intolleranza al lattosio o a basso contenuto di istamina, salvo diverse indicazioni del medico o nutrizionista.






.png)


