12/10/2025
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Allenamento

Allenarsi nonostante i dolori: quando sì e quando fermarsi

12/10/2025
Tempo di lettura:  
5 minuti
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olori dopo l’allenamento: cosa è normale e cosa no

Dopo una sessione di allenamento intensa è abbastanza comune avvertire dolori muscolari o una certa rigidità.

Si tratta dei classici DOMS (delayed onset muscle soreness), cioè l’indolenzimento post allenamento che compare di solito dopo 24–48 ore.

È una risposta fisiologica del tessuto muscolare a uno sforzo più intenso del solito: le fibre si adattano, si rinforzano e il corpo diventa progressivamente più forte.

Questo tipo di dolore muscolare è fastidioso ma gestibile: non limita in modo importante i movimenti, diminuisce con il recupero e non è un vero segnale di allarme.

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DOMS e acido lattico: facciamo chiarezza

Spesso si sente dire che i DOMS sono causati dall’acido lattico, ma in realtà l’acido lattico viene smaltito dal corpo in poche ore.

L’indolenzimento che senti il giorno dopo l’allenamento dipende piuttosto da micro-lesioni del tessuto muscolare, un passaggio normale nel processo di adattamento.

Questo non significa che “più dolore = più risultati”, ma che è normale provare una certa sensazione di affaticamento quando aumenti l’intensità o introduci nuovi esercizi.

Quello che conta è distinguere un indolenzimento fisiologico da un dolore che può indicare infortunio o sovrallenamento.

Quando ha senso allenarsi nonostante i dolori

Allenarsi con un leggero dolore muscolare diffuso, tipico dei DOMS, in molti casi è possibile e persino utile.

Un’attività a bassa intensità, come una camminata veloce, un allenamento di recupero attivo, una sessione di mobilità o di stretching leggero, favorisce la circolazione e aiuta il corpo a smaltire più in fretta il post allenamento.

In questi casi il movimento può diventare un alleato: riduce la sensazione di rigidità, migliora l’umore e ti permette di mantenere costanza nelle tue sessioni sportive.

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Segnali che ti dicono “puoi andare”

In generale, puoi continuare ad allenarti quando:

  • il dolore è simmetrico e riguarda il gruppo muscolare che hai allenato;
  • la rigidità si scioglie dopo il riscaldamento;
  • riesci a eseguire i movimenti in modo controllato, senza cambi di tecnica;
  • la sensazione è più di “indolenzimento” che di dolore pungente.

In questi casi puoi ridurre leggermente intensità e carico, scegliere esercizi meno impegnativi o lavorare su altre zone del corpo, rispettando il naturale processo di recupero.

Quando fermarsi: i segnali di allarme da non ignorare

Ci sono però situazioni in cui continuare l’allenamento nonostante i dolori può diventare rischioso.

È meglio fare una pausa e, se necessario, chiedere il parere di uno specialista quando:

  • il dolore è acuto, localizzato e peggiora con il carico;
  • compare gonfiore evidente o calore in un punto preciso;
  • senti una fitta improvvisa durante un esercizio di sollevamento pesi o un movimento esplosivo;
  • la tecnica si altera perché il dolore ti costringe a compensare;
  • ti senti estremamente stanco, svuotato, con calo di performance (possibile sovrallenamento).

In questi casi il dolore è un segno più serio: continuare a forzare potrebbe trasformare un semplice sovraccarico in un vero infortunio.

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Dolori articolari o tendinei: prudenza massima

È importante distinguere tra dolori muscolari e dolori a articolazioni o tendini.

Se il fastidio è concentrato su ginocchia, spalle, schiena, polsi o caviglie, o se senti dolore lungo un tendine, è meglio ridurre drasticamente il carico o fermarsi.

Qui non si tratta di DOMS, ma di un segnale che il movimento o l’intensità non sono adatti al tuo stato attuale.

In questi casi, la prima strategia non è “stringere i denti”, ma modificare l’approccio: valutare la tecnica, riconsiderare i carichi, inserire più riposo e, se serve, farsi seguire da un fisioterapista o da un personal trainer esperto.

Riposo, recupero attivo e ascolto del corpo

Il riposo non è tempo perso: è parte integrante dell’allenamento.

Durante le fasi di pausa, il tessuto muscolare si ripara, si rinforza e si adatta agli stimoli ricevuti.

Un buon equilibrio tra giorni di carico e giorni di recupero attivo (come camminata, mobilità, yoga dolce) riduce il rischio di sovrallenamento e migliora la salute a lungo termine.

L’ascolto del corpo è la chiave: imparare a riconoscere la differenza tra “sano affaticamento” e “dolore che blocca” ti permette di allenarti con più sicurezza.

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Come modulare l’allenamento in base ai dolori

Invece di pensare in bianco o nero (“mi alleno” o “non mi alleno”), puoi imparare a modulare le tue sessioni.

Alcuni esempi:

  • DOMS leggeri alle gambe? Allena la parte alta o fai movimenti a bassa intensità;
  • Dolore più intenso ma diffuso? Scegli una sessione di mobilità, stretching o un workout di forza più leggero;
  • Fatica generale e calo di energie? Meglio un giorno di riposo completo, sonno di qualità e rimedi come idratazione, alimentazione equilibrata (magari con omega 3 e proteine sufficienti) e tecniche di rilassamento.

L’obiettivo non è sempre “spingere di più”, ma trovare il giusto livello di carico per la tua condizione del momento.

Prevenire i dolori e il sovrallenamento: qualche consiglio pratico

Per ridurre il rischio di dolori e infortuni è utile:

  • aumentare l’intensità in modo graduale;
  • curare il riscaldamento e il defaticamento;
  • variare esercizi e schemi motori;
  • dormire a sufficienza per favorire la guarigione dei tessuti;
  • ascoltare i segnali di stanchezza e non ignorarli per “orgoglio”;
  • programmare periodi di scarico, soprattutto dopo molti allenamenti intensi.

La costanza si costruisce anche imparando a fermarsi al momento giusto, non solo andando sempre al massimo.

È sicuro allenarsi quando ho i DOMS?

Sì, nella maggior parte dei casi. I DOMS sono un normale indolenzimento dovuto ai micro-adattamenti del tessuto muscolare dopo un allenamento più intenso del solito.

Se il dolore è diffuso, migliora con il riscaldamento e non altera la tua tecnica, puoi continuare ad allenarti scegliendo un’intensità più bassa o un recupero attivo come stretching, mobilità o camminata veloce.

Il movimento aiuta la circolazione e può velocizzare il recupero.

Come capisco se devo fermarmi completamente?

Dovresti fermarti quando il dolore è acuto, localizzato, peggiora con il carico o limita il movimento.

Sintomi come gonfiore, calore, fitte improvvise durante un esercizio o perdita di forza possono indicare un infortunio o sovraccarico.

In questi casi, continuare ad allenarsi aumenta il rischio di peggiorare la situazione.

Meglio riposare e, se il dolore non passa, consultare uno specialista.

Come posso prevenire dolori eccessivi dopo l’allenamento?

La prevenzione passa da diversi aspetti: aumentare i carichi in modo graduale, fare un riscaldamento adeguato, variare gli esercizi, rispettare i giorni di riposo, curare il sonno e mantenere una buona tecnica.

Anche un’alimentazione equilibrata con proteine, idratazione e nutrienti come gli omega 3 può favorire il recupero.

Imparare ad ascoltare il corpo è fondamentale per evitare sovrallenamento e dolori persistenti.

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